Ho letto questo articolo (potete trovare l'originale QUI), e mi ha fatto riflettere. Per questo voglio scrivere queste poche righe, sperando di non annoiare nessuno.
L'articolo è molto diretto e schietto, veloce, e sembra sincero. Una quindicina di paragrafi molto brevi con qualche immagine in mezzo, in un inglese facile da comprendere per chiunque. E la valutazione finale del gioco è decisamente positiva.
Ma proprio perchè l'articolo è breve, e i paragrafi sono pochi (contando che di questi 15, i primi 5 parlano del NOSTRO Re-Volt e non di quello della WeGo, e altri sono "sprecati" per raccontare che il gioco della casa coreana ha quasi 270mila download - "pochi" secondo me, vista la portata MONDIALE dei dispositivi mobili), due di questi mi hanno colpito particolarmente e ve li riporto qui, tradotti per la comodità di tutti:
Citazione:

Due facce di una medaglia. Da un lato mi sale immediatamente lo schifo nel vedere come si possa letteralmente distruggere un'esperienza di gioco (che, a prescindere da tutto quello che si può pensare sulla WeGo e su Revolt2, a qualcuno magari può anche piacere/divertire/intrigare e io rispetto questo gusto personale).
Pensare di essere a metà di una corsa e trovarmi in mezzo un video pubblicitario è una cosa che mi fa letteralmente rabbrividire.
Leggendo questa cosa, mai e poi mai scaricherei un gioco del genere. E se già lo avessi scaricato, molto probabilmente lo disinstallerei alla seconda occorrenza di questa interruzione.
Link
Due facce di una medaglia, dicevo. Dall'altro lato, quello spirito Revoltiano che a quanto pare (almeno per quello che dice l'autore di questa recensione) la WeGo è riuscita a portare dentro Revolt2. Quello spirito che porta un giocatore di Re-Volt a passare sopra qualsiasi cosa, pur di giocarci.
Penso al fastidio di un'interruzione pubblicitaria e lo paragono ai calvari di connessioni saltate e laggate, alle valanghe di bug e glich, ai problemi di compatibilità con i vari sistemi operativi che nel corso degli anni (ricordiamolo, siamo quasi a 16) un giocatore di Re-Volt ha dovuto affrontare. Eppure noi, giocatori di Re-Volt, siamo passati sopra tutte queste cose, e siamo ancora qui, a giocare.
Così come la scintilla di vita che c'è nella 313 di Zio Paperino, o come lo spirito della Going Merry che accompagna la nave di Rufy Cappello di Paglia (scusate le citazioni molto dotte!), così il semplice nome "Re-Volt" sembra portarsi dietro una sorta di aura particolare, che spinge i suoi giocatori a divertirsi ed a giocarci. A prescindere da qualsiasi cosa.
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