Non avrei mai pensato di dover scrivere qualcosa di mio in questo topic, eppure eccomi qua...
Di cosa sto parlando? Di una svolta bella grossa.
Come sapete, finiti gli anni delle superiori (penso il periodo più bello che uno possa attraversare, aldilà dello studio ed ecc... per via del maggior tempo che si ha per fare ciò che si vuole, specialmente su Re-Volt) mi sono iscritto all'Università Politecnica delle Marche in Ingegneria Edile, per continuare quel percorso formativo per cui mi aveva fatto iscrivere ad un Istituto tecnico di Geometri alle superiori. L'argomento mi aveva da sempre interessato, era il mio campo dove poter e voler crescere, nonostante il periodo di "crisi" che stava e sta subendo il settore edilizio in questo momento. Così ho cominciato da matricola ad andare a lezione all'università per imparare a conoscere cose nuove e a potenziare le cose già conosciute. Mi trovavo abbastanza bene, di certo è stato difficile un pò all'inizio ambientarmi a cotanta libertà che si traduceva in "sapersi organizzare"; inoltre le materie al primo anno sono abbastanza rompiscatole (parlo di analisi 1, geometria [non delle superiori eh, parlo di matrici ed ecc....] e fisica, mentre chimica, analisi 2 e simili me le accollavo senza difficoltà e anzi, mi interessavano proprio) ma niente di cui fosse impossibile darne l'esame. Inoltre, le materie di indirizzo (il primo anno soltanto due) mi piacevano molto, confermando la mia scelta da universitario.
Tra tutto mi trovavo bene, se non fosse per il fatto che...... ho commesso un gravissimo errore. Quale? Procrastinare gli esami.
All'inizio non gli davo molto peso, ero il primo che si affacciava ad una esperienza universitaria in famiglia e quindi non avevo preso troppo sul serio la cosa, nel senso che pensavo allo studio da fare come facevo alle superiori, ovvero all'ultimo. Così, diedi soltanto due esami (su 7) del primo anno accademico, tra l'altro nelle due materie di indirizzo (Rilievo del territorio, che però interessò quasi 3 mesi di lavoro a casa, non dandomi tempo di studiare le altre materie, e Tipologie dei materiali), prendendo 29 al primo esame e 27 al secondo (segno che il corso in sé mi piaceva proprio). Poi però, nel periodo estivo (estate 2017) ho continuato a procrastinare (nel senso sopra descritto) mandando all'aria la seconda scaletta di esami che mi ero imposto di fare e che mi avrebbe fatto recuperare quasi tutto. Iniziai il secondo anno accademico (2017/2018) e il peso degli esami arretrati (insieme al rimorso) si faceva sempre più grande, perché mi accorgevo che per capire le nuove materie dovevo avere un briciolo di conoscenza delle materie del primo anno che però non avevo ancora assimilato per i motivi sopra esposti. Provai ad andare comunque avanti, cercando in quel muro qualche appiglio dove arrampicarmi per poter ripartire, mentre in realtà vedevo solo (e forse, sapevo anche) che cercavo di aggrapparmi su degli specchi. Alla fine, il colpo di grazia, cioè la tassa universitaria che mi fece talmente tanto impensierire da farmi scoppiare. Fin dal primo anno eravamo costretti a pagarla per intero perché l'isee era familiare, considerando quanti di noi già lavoravano sapevamo che lo sconto era pari a zero.
Mi resi conto che effettivamente quello che stavo facendo non era giusto, in tutto
. L'ultima chance in realtà c'era ed era una delle più estreme. Sarei riuscito a recuperare tutto
se e solo se sarei stato giorno e notte sopra i libri
ma avrei dovuto chiudere i contatti con tutti, in primis con la gente che mi stava accanto e attorno (e già qui voleva dire TANTO) e poi anche con ARM. Ma non volevo arrivare a questo, quindi mi presi le mie responsabilità e rinunciai agli studi. Non ne potevo proprio più, ero in un conflitto interno da troppo tempo e non volevo che gli altri lo sapessero per non far stare male o impensierire anche loro, per cui mi tenevo tutto dentro mostrandomi come sempre sono stato e mettendo a tacere quello stato d'animo che mi opprimeva e che mi teneva "incastrato" con me stesso
. Così il giorno 18 aprile ho corso (letteralmente) per poter fare i documenti con cui avrei lasciato gli studi; "prima me ne libero e prima non ci penso più" pensavo tra me e me in quelle due ore di tempo.
Quando ebbi consegnato tutto in segreteria studenti, non appena sentii le parole "Lei ora ha interrotto il corso di studi, buona giornata" pronunciate dal tipo allo sportello informazioni, mi sentii liberato da tutto; trassi un sospiro di sollievo a pieni polmoni e tornai ad essere tranquillo e felice. All'istante.
È stato comunque un brutto colpo, perché purtroppo mi resi conto (troppo tardi) che cosa significasse fare l'università e che se avessi cominciato ad organizzarmi bene fin dal primo giorno, avrei avuto tempo per lo studio e tempo per me senza problemi, e sarei riuscito a fare tutto il percorso di studi in un batter d'occhio in piena tranquillità. Me ne pentii ma andai avanti risollevato che, nonostante tutto, la scelta di lasciare l'uni mi avrebbe ridato quella pace dentro che avevo perso da moltissimo tempo
Ovviamente non potevo starmene con le mani in mano. Così inziai a presentare Curriculum in varie fabbriche, affidandomi anche ad una agenzia, mentre a casa davo una mano dove serviva. Dal 14 fino al 18 maggio sono stato a lavorare con un'impresa edile, mentre la settimana dopo ho ricevuto una richiesta di lavoro dabbene: non aspettavo altro. Dopo il colloquio di lavoro e la visita medica, il 28 maggio ho iniziato a lavorare a tutti gli effetti come stagista in una vetreria, e ad oggi sto già alla terza settimana di lavoro. Mi trovo benissimo, pian piano sto conoscendo gli altri operai e il lavoro mi piace; in poche parole sono ripartito a 100 all'ora
Cosa cambierà con ARM?
Di fatto nulla (o quasi). Sarò sempre presente nelle discussioni, porterò avanti i miei progetti per ARM, le immagini per i social, insomma farò ciò che ho sempre fatto solo che in altre fasce orarie. La cosa che mi rimane ancora difficile da digerire (anzi, non ci riesco proprio) sono le nostre sfide pomeridiane, che siano RRN, Battle Tag, Toshinden, Balilla, ecc...
Ho sempre spronato a gareggiare nel pomeriggio fin da quando mi sono iscritto (come potete leggere anche nei post più datati) e quando ero riusciato a riunire la Cricca del pomeriggio mi sono divertito come non mai. Era ed è tutt'ora un momento davvero particolare il pomeriggio con ARM, dove ci si incontra, si ride e si scherza, si gareggia e ci si sfida, a colpi di bonus, sportellate e insulti
indipendentemente da come si concludeva quella competizione. E dopo questi 3 anni di gare pomeridiane, mi tocca abbandonare quella assiduità di cui mi ero fatto portavoce fin dall'inizio; mi dispiace davvero TROPPO per questo fatto, ma ormai dovrò conviverci...
in compenso lascio la strada a giovani più in gamba di me, speransozo di continuare a vedere quel bel legame tra di noi in armonia con le "vicissitudini" delle corse
Ciò non toglie che potrò correre negli orari fuori dal lavoro, considerando che i miei orari sono dalle 7:45 alle 12:00 la mattina, mentre il pomeriggio sono dalle 14:00 alle 18:00. Visto che la mattina dovrò alzarmi lo stesso presto, la sera vado a dormire non troppo tardi. Diciamo che come prima soglia mi sono imposto le ore 22:30 mentre come orario limite le 23:30, dopodichè non ci sono per nessuno
(salvo rare eccezioni)
Vi ho raccontato tutto questo (nei particolari) perchè in quanto membro di questa community, una parte di me insomma, voglio essere chiaro anche con voi così come lo sono sempre stato con tutti.
Penso di avervi ormai stancato con questo papiro, quindi concludo qua
.
ARM sempre nel
! A'rsenticce!